sabato 20 febbraio 2010

news&co.

Quando anche il "grande paninaro" diventa piccolo:

Ecco ormai ci siamo,la Mc Donald ha compreso forse i suoi limiti,o chissà è solo un'altra astuta manovra per incrementare il suo già sconfinato impero economico,comunque sia la direzione intrapresa è desisamente differente dalla vorace politica perseguita fin da sempre dalla società "paninara" più famosa nel mondo.
La differenza è evidente,c'è la volontà di adeguarsi alla cultura dell'altro,un avvicinamento verso un identità nazionale in cui verranno rispettati i gusti autoctoni della stessa,la scelta dei prodotti sarà fondamentale al livello qualitativo,i prodotti adoperati rispecchiano a pieno la qualità "italnazionale",e non più internazionale.Insomma un progetto che trova il mio compiacimento, anche se restano punti di domanda sospesi tra la furbata commerciale e il vero rispetto della qualità(non facciamo l'errore di pensare che un formaggio asiago o della carne italiana possa essere di maggiore qualità solo perché porta con se il prestigioso marchio made in italy),non è semplice comprendere i gusti di un altra cultura,e nondimeno renderli commerciabili,e con questo mi riferisco sia all'organizazzione dei prodotti,sia alla loro trasformazione in panini "come si deve".Il panino all'Italiana porta con se la manualità di chi lo fà,quei gesti classici piani di attenzione e cura,cosa che presuppone una certa pratica sul campo......
Sarà questo un segnale dei tempi che cambiano o solo una mossa manageriale a noi alla fine importa ben poco,tanto fanno quello che vogliono i padroni del global commerce,quindi ciò che possiamo fare è osservare,sperando magari che questo sia il segnale di una globalizzazione meno globalizzata,più a portata d'uomo,più glocalizzata.