lunedì 26 ottobre 2009

vini&co.

passerina marchigiana

Vitigno appartenente alla grande famiglia dei trebbiani, è considerato autoctono dell’Italia centro – orientale. Ha trovato il suo areale di diffusione soprattutto nelle Marche e, sotto altre denominazioni, in Abruzzo ed in Romagna. Oltre alle sinonimie riportate nella pubblicazione della Regione Marche, va ricordato come sia stata dimostrata scientificamente la sua identità con il Pagadebito gentile di Romagna ed allo stesso tempo smentita la eventuale identità con il Bombino bianco. Con la trasformazione della viticoltura promiscua in specializzata avvenuta negli anni ’60 la sua diffusione ha subito una contrazione a favore del Trebbiano Toscano, vitigno più produttivo ma decisamente meno valido dal punto di vista qualitativo. Vitigno dotato di buona produttività e di un buon livello qualitativo delle uve, soprattutto per quello che riguarda la componente acidica. Il contenimento delle rese produttive potrebbe migliorare il livello zuccherino dei mosti. E’ attualmente disponibile un clone omologato dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano V. (TV) congiuntamente con l’ITAS di Ascoli Piceno ed uno selezionato dall’Università di Bari congiuntamente con la Regione Abruzzo. Sono tuttavia in corso anche selezioni clonali e sanitarie ad opera dell’ASSAM e dell’Università Politecnica delle Marche. Può essere vinificato in purezza oppure in uvaggio con altri vitigni. Nel primo caso fornisce un vino decisamente tipico, dotato di buona intensità aromatica e dal gusto pieno. La sua ricchezza nella componente acidica permette la spumantizzazione sia con il medodo Charmat che con quello classico. La versatilità di questo vitigno ha favorito la sua introduzione nella DOC "Offida" in cui, oltre alla tipologia "Spumante" ritroviamo anche quelle "Vino Santo" e "Passito". Soprattutto nella zona del fermano viene anche utilizzato per la produzione del "vino cotto". Il Passerina, in uvaggio con il Pecorino, ha dato un contributo notevole al miglioramento delle caratteristiche qualitative della DOC "Falerio dei Colli Ascolani", che in tempi non lontani poteva essere prodotto anche esclusivamente con il Trebbiano Toscano.

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