la tintilia
La“Tintilia” è un vitigno autoctono molisano.Introdotto nella seconda metà del settecento, in piena dominazione borbonica, in virtù dei commerci tra il regno di Napoli e la Spagna, deriva il suo nome presumibilmente dall’etimo Tinto che in lingua iberica significa “rosso”, ed è infatti caratterizzata da un colore rosso scuro .Un tempo capillarmente diffusa nelle zone interne, ha perso importanza e diffusione quando si è iniziato a privilegiare la quantità della produzione, attualmente, però con la riscoperta delle sue caratteristiche qualitative sta tornando in auge.Sotto il profilo tecnico la Tintilia è un vitigno di media vigoria e produttività discreta, grappolo spargolo ed alato in alcuni cloni, di grandezza medio-piccolo con acini ovoidali, buccia pruinosa e consistente di colore nero-bluastro facile al distacco, sapore leggermente aromatico, raccolta tardiva. Il vino che ne deriva presenta colore rosso rubino intenso, al naso rivela sentori di frutti di bosco e radice di liquirizia su un fondo di vaniglia, in bocca è caldo con tannini in evidenza. L’acidità è sostenuta, poiché il vitigno è coltivato a quote abbastanza elevate (da 250 m sul livello del mare in su).Infine si sottolinea che, benché nel catalogo internazionale delle varietà la cultivar Tintilia sia riportata come sinonimo di Bovale Grande o Bovale Sardo essa è risultata, dagli studi sul germoplasma, condotti dal Dipartimento S.A. V. A. dell’Università del Molise, totalmente diversa dalle varietà in questione.
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