martedì 20 ottobre 2009

vini&co.

nero di troia

L'uva di Troia è un vitigno autoctono pugliese. Il nome lascia immaginare una sua provenienza dalla città di Troia, in provincia di Foggia, molto probabilmente fondata da coloni greci, anche se non si può non considerare l'ipotesi di una provenienza albanese dalla città di Cruja.Il vitigno, fra i più antichi e caratteristici della Puglia Centro-Settentrionale, potrebbe essere originario dell'Asia Minore (Troia) e giunto in Puglia durante la colonizzazione ellenica. Oppure il suo nome potrebbe derivare dal centro pugliese in provincia di Foggia (Troia) o ancora dalla città albanese di Cruja, vernacolizzato in Troia.
Il vitigno Nero Troia, contraddistinto dall’ elevato carattere tannico delle sue uve, si presta benissimo alla commistione con altri vitigni locali: dall’ integrazione del vitigno Nero di Troia con i vitigni Montepulciano e bombino bianco, nasce il famoso Cacc’e Mmitte di Lucera, un vino dal sapore deciso che si accompagna perfettamente ai piatti più saporiti della tradizione culinaria pugliese.Le uve Nero di Troia conferiscono al vino del Gargano un colore rosso rubino intenso e un profumo fruttato che ricorda le bacche selvatiche del Parco Nazionale del Gargano che incontrano l’ inebriante essenza di zagare sprigionata dalle piantagioni di agrumi che dominano le colture della zona.
Con l’Uva di Troia, nei pochi casi quando viene vinificato in purezza, si ottengono vini che si presentano di un rosso rubino intenso con profondi riflessi violacei e di ottima consistenza. L’olfatto è ricco di frutta rossa come le more, ciliegie, prugne e fichi fioroni, sentori di spezie come il pepe nero e accenni di chiodi di garofano. Al gusto è un vino secco, sostenuto da una buona dose di alcol, abbastanza morbido per la componente tannica presente ma non irruenta e fastidiosa, sapido e abbastanza fresco. Vino strutturato, abbastanza equilibrato e intenso, buona la persistenza grazie al ritorno fruttatato molto piacevole. Caratteristiche che possono portare i vini ottenuti con Uva di Troia anche ad affinamenti medio-lunghi.
In base alla tipologia e al tipo di affinamento, l’abbinamento va dai primi piatti sostanziosi come le lasagne al ragù o il pasticcio alla bolognese. Secondi piatti come le costine di agnello alla brace, formaggi semi stagionati, oppure abbinato a una faraona ripiena.

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